Daniela Maroni: “La domenica deve essere dedicata alle famiglie”

Admin Altreforme 19 Settembre 2014

Economia/Lavoro

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chiuso per crisiMILANO – Stop alle aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali.

L’alzatese Daniela Maroni, consigliere segretario della Lista civica Maroni, è stata nominata consigliere supplente nell’ambito del referendum abrogativo relativo alla liberalizzazione delle attività produttive.

Stop quindi alle aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali: la Commissione Attività produttive ha approvato ieri a larghissima maggioranza la proposta di referendum abrogativo della legge varata dal Governo Monti. Ora tocca al Consiglio regionale che ne discuterà il futuro il prossimo martedì 23 settembre.

Nell’ambito dei lavori di preparazione dell’atto La Maroni ha sottolineato che “la domenica deve essere un giorno che tutti i lavoratori hanno il diritto di dedicare alla famiglia. E’ una posizione che sostengo dal primo giorno in cui sono stata chiamata a rappresentare i cittadini lombardi in Consiglio regionale. Nel giugno 2013 presentai ai colleghi una mozione per chiedere la revisione di una legge, la 214 emanata dal Governo Monti nel 2011, che, da allora, ha autorizzato illimitatamente gli orari e le giornate di apertura degli esercizi commerciali. Ieri, in Commissione, ho ribadito questa posizione fermamente contraria, ora aspettiamo l’atteso passaggio in aula di Consiglio, con la prospettiva che in caso di voto favorevole, come auspico, la Lombardia diventerà la quarta regione italiana a chiedere la revisione della legge. Ricordo che la Costituzione, all’art. 75, disciplina che con il pronunciamento di almeno 5 Regioni è possibile avviare l’iter di indizione del referendum abrogativo”.

“A mio giudizio – ha aggiunto – una maggiore apertura del mercato non può negare l’esigenza del rispetto di valori etici appartenenti a un patrimonio sociale comune, con riferimento al rispetto delle feste religiose e civili, al diritto al riposo dei lavoratori, alla partecipazione alla vita delle famiglie e della comunità”.