Comasco. Crescono gli occupati, 5 mila in più in un anno

Lorenzo Colombo 12 Marzo 2017

Economia/Lavoro

LECCO – “I dati Istat sul mercato del lavoro anno 2016 nelle province di Como e Lecco, evidenziano che la ripresa economica, se pur debole, c’è stata”. Lo dice la Uil analizzando le ultime statistiche sull’occupazione in crescita sia sul territorio comasco (+5.475 occupati, +1,13%) che lecchese (+2.959, +2,09%) rispetto all’anno 2015, e migliora il tasso occupazionale +1,13% a Como e +2,09% a Lecco.

Diminuiscono i disoccupati, in entrambe le province, rispetto all’anno 2015: Como (– 699) e Lecco (-372) con il tasso di disoccupazione che a Como tocca ora il 7,45% (20,7 mila disoccupati) e a Lecco (9,3 mila disoccupati) il 5,85%. Un balzo indietro importante che riporta i due territori ai valori che si registravano tra il 2011 e il 2012 e che fanno dimenticare gli ultimi anni difficili anni per il mercato del lavoro, in particolare il 2013 quando il tasso di disoccupazione era ‘schizzato’ oltre l’8%.

“Siamo ancora molto lontani da quella che era la situazione del 2008 – ricordano dalla Uil – anno inizio crisi economica: Como 11.368 unità e tasso di disoccupazione 4,23%; Lecco 4.920 unità e tasso di disoccupazione 3,20%”.

Se invece si confronta il tasso occupazionale anno 2016 con quello 2008, la situazione vede un dato ancora negativo per la Provincia di Como: anno 2016 il tasso occupazione 65,84%, anno 2008 il tasso di occupazione 66,67%. Mentre per la Provincia di Lecco, la situazione occupazionale è migliorata: anno 2016 il tasso di occupazione 68,28%, anno 2008 il tasso di occupazione 67,04%.

L’aspetto più positivo della ripresa occupazionale nelle province di Como e Lecco è il fatto che la stessa ha influito positivamente sull’occupazione femminile: +5.404 unità a Como e +2.787 a Lecco rispetto all’anno 2015.

“Certamente una situazione che ispira fiducia quella rappresentata dai dati ISTAT anno 2016 – commenta il segretario Salvatore Monteduro – e che per il secondo anno vede in miglioramento i dati occupazionali, ma che non deve illudere e far abbassare la guardia, abbiamo ancora bisogno, fortemente, di politiche economiche espansive che sostengano la domanda interna, il gap da recuperare rispetto alla situazione occupazionale pre crisi è ancora elevato”.