Como

Cisl: “Dare priorità all’industria”. Oggi manifestazione a Roma

Admin Altreforme 30 Settembre 2014

Como, Economia/Lavoro

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bandiera_cisl_800_800COMO – “La situazione del settore industriale e il conseguente impatto occupazionale sta assumendo nel Paese una connotazione drammatica sul piano economico e sociale. Alle mancanze degli anni passati, si aggiungono i ritardi dell’attuale esecutivo. Dopo sei anni di crisi e di recessione, siamo in piena emergenza e le scelte per rilanciare l’economia e la struttura industriale del nostro Paese devono essere attuate in tempi brevi ed efficaci”. Questo il parere della Cisl dei Laghi.

“Nella nostra provincia di Como, la situazione non si discosta da quella nazionale. Nell’ultimo anno ricordiamo che si sono gestite le mobilità Sisme, con il licenziamento di circa 160 lavoratori, Chibro 130 lavoratori, Afl alluminio Dongo 220 lavoratori, Eleca, Aro tubi Trafilerie, Caimi e tante altre aziende artigiane che hanno utilizzato la cassa in deroga per sopperire alla mancanza di ordini. Quest’ultima, a oggi, vede il ritardo dei pagamenti da parte dell’Inps che in alcuni casi sta sfiorando i 12 mesi, mettendo in seria difficoltà i lavoratori coinvolti”.

Con questi numeri ci dicono che non possiamo più attendere: “Bisogna suonare la sveglia al Governo e alla politica E’ apprezzabile l’impegno del Governo nella gestione delle numerose crisi aziendali aperte nei tavoli ministeriali, ma tutto questo non è sufficiente per dare solidità e prospettive di rilancio all’industria italiana e all’occupazione del settore”.

La vera priorità oggi del Paese è l’industria secondo la Cisl: senza non ci sarà né ripresa economica né lavoro e non c’è nessuna riforma del mercato del lavoro che può creare dal nulla nuova occupazione. In questa priorità, c’è l’emergenza delle scadenze, entro fine anno, degli ammortizzatori sociali.

“Per questo la discussione sul mercato del lavoro che si sta facendo in queste ore e in cui qualche altro sindacato ideologico si appassiona tanto è fumo verso l’opinione pubblica rispetto alla vera priorità: l’industria e il lavoro”.

Il metalmeccanico, secondo i dati diffusi dalla Cisl, rappresenta il settore industriale più importante dell’Italia, contribuisce per il 7,4% della ricchezza del nostro Paese, per il 39% al valore aggiunto dell’industria manifatturiera e al 48% delle esportazioni dell’intera economia italiana. Con oltre 1.671.000 occupati nel solo settore industriale, siamo secondi in Europa solo alla Germania. “Dall’inizio della crisi (2007) l’industria metalmeccanica ha subito una flessione del 31,3%, mentre le esportazioni nello stesso periodo hanno avuto una riduzione del 7,6%. In tutta l’industria l’utilizzazione media degli impianti è pari al 68,5% e i dati sull’andamento della produzione nel secondo trimestre del 2014 sono ancora in peggioramento con un ulteriore calo del 1,6%. Nelle aziende metalmeccaniche il dato sul grado di utilizzo degli impianti è stato mediamente del 73,2% e il peggioramento nel secondo trimestre del 2014 pari al 1,9%”.

Il prezzo pagato dai metalmeccanici in termini occupazionali è di 220.000 licenziati nel solo settore industriale e sono circa 230.000 quelli attualmente in cassa integrazione.

“Mentre gli ordinativi industriali, dopo la ripresa del secondo e terzo trimestre 2013, nei primi 6 mesi del 2014 si sono fortemente rallentati. Soprattutto preoccupano gli ordinativi sull’estero, che erano stati determinanti per la ripresa degli ordini nel 2013. Se viene a mancare anche la leva dell’export rischiamo la stagnazione. Le previsioni economiche per il 2014 non sono incoraggianti”.

La Fim-Cisl ha promosso per oggi, martedì 30 settembre, davanti al Parlamento, una manifestazione / presidio con centinaia di delegati, lavoratori in cassa integrazione e in mobilità delle aziende metalmeccaniche in crisi, provenienti da tutta l’Italia. La Fim dei Laghi sarà presente per far sentire anche la voce dei lavoratori delle nostre province.