ASSO – Circa tremila persone martedì 8 aprile si sono riunite nella parrocchiale di Asso per dare l’ultimo saluto al sindaco Giovanni Conti, preceduto dal corteo partito dalla camera ardente allestita in Municipio.
C’erano gli Amministratori locali, moltissimi sindaci del territorio, ma anche autorità e Forze dell’ordine, e le associazioni del paese. Tutti uniti per rendere omaggio alla figura di Conti: uomo, geometra e sindaco, che per oltre un decennio ha rappresentato gli assesi.
Commosso anche il parroco, don Massimo Gaio, che durante la cerimonia funebre non ha mancato di raccontare ciò che è stato il loro rapporto, istituzionale e non, di questi anni.
“Giovanni è mancato proprio il giorno della resurrezione di Lazzaro – ha esordito – e posso dire di trovare molto in comune tra le due storie. Anche in questo caso, ci sono le due sorelle, Silvia e Fabrizia, che piangono la scomparsa del loro amato fratello. Io ho avuto modo di conoscerlo negli anni, il nostro rapporto non è sempre stato idilliaco, ci sono stati alcuni dissapori che si sono però poi tramutati in rispetto, collaborazione. L’ultimo messaggio che ci siamo scritti risale al 20 febbraio scorso. Io ero a San Pietro, ero emozionato e ho mandato un sms a Giovanni: “Domani sarò davanti alla tomba di Giovanni Paolo II, pregherò per te e per la tua guarigione. Ti penso sempre”. La sua risposta fu: “Ti ringrazio per il grande pensiero. Quando torni ci troveremo per risolvere insieme i problemi e le questioni che abbiamo aperto. Cercherò di sostenerti e aiutarti dove posso“.
Una corrispondenza, quella tra il parroco e il sindaco di Asso, che era iniziata già tempo fa. “Avevo chiesto, in un periodo in cui mi sentivo di non fare il mio meglio qui in paese, di essere trasferito. Giovanni lo aveva saputo e mi aveva subito scritto di pensarci, che mi avrebbe aiutato e sostenuto, e mi aveva offerto la sua massima collaborazione. Giovanni era una persona allegra, con la battuta sempre pronta e ha speso la sua vita, o per lo meno la metà di essa, per il suo amato paese“.
Il parroco di Asso ha spiegato che Conti gli ha insegnato tre valori: la conduzione, la condivisione e la convivialità. “Sono sicuro che con il suo operato è riuscito a insegnare qualcosa ad ognuno di noi“.
L’unico rammarico, da parte di don Massimo, è quello di non aver partecipato al Consiglio comunale di Natale. “Ero amareggiato per alcune questioni, per i tagli, e lui credeva che fossi in collera con lui. Dopo una confessione, lui aveva notato che ero molto triste, addolorato e mi mandò un messaggio: “Mi dispiace che tu sia triste, è un periodo che passerà. La tristezza diventerà gioia perchè tu sei un grande uomo del Signore”. Io dissi che volevo poter aiutare i poveri e la sua risposta fu che i poveri andavano aiutati e avremmo lavorato insieme per trovare una soluzione. Mi disse che i risultati sarebbero arrivati”. Con grande commozione don Massimo ha poi concluso la sua omelia con queste parole: “Caro Giovanni, scusa per quello che avrei voluto dirti e non ti ho mai detto“.
Stretti nel dolore anche i dipendenti comunali e i moltissimi cittadini che non sono voluti mancare al triste addio. Nelle prime panche della parrocchiale anche il sindaco e l’ex sindaco di Saint-Péray, cittadina francese gemellata con Asso.
Ed è stato proprio l’ex sindaco francese, che firmò con Conti il gemellaggio, ad aver letto un ricordo al termine della cerimonia. “Giovanni era un amico, lo conoscevo da 15 anni. Lui ha saputo far crescere questo paese, arricchendolo di opere. Quando il 25 marzo scorso ho accolto i ragazzi della scuola di Asso non avrei mai creduto di dover venire qui per questa triste ricorrenza. Hai fatto un lavoro meraviglioso. Ho perso un amico che resterà per sempre nel mio cuore”. A prendere la parola, infine, è stata il vice sindaco facente funzioni, Maria Giulia Manzeni, che ha ringraziato tutte le autorità intervenute, i colleghi sindaci, le forze dell’ordine, le associazioni e le suore del paese.
“Sei stato un riferimento per noi e per l’intero paese – ha ricordato la Manzeni – Disponibile e intelligente; tenero e rispettoso con gli anziani. La tua gentilezza veniva dal cuore. Ti sei sempre battuto per le tue convinzione e hai seminato il bene. Perchè le persone vengono prima delle cose, e tu lo ripetevi sempre. Sei stato un grande sindaco ma prima di tutto una persona speciale. Chi ti ha conosciuto non ti potrà mai dimenticare ma tu non dimenticarti di noi”.
Con un grande applauso, poi, la salma di Conti, ricoperta dalla bandiera tricolore, è stata accompagnata dal corteo funebre al cimitero del paese.
