Inverigo

Spaccio di droga in Brianza: otto arresti, uno anche a Inverigo

Andrea Brivio 1 Giugno 2017

Cronaca, Inverigo

 

INVERIGO / BRIANZA – Un giro di spaccio che si estendeva fino alle porte dell’erbese, toccando i comuni di Annone Brianza, Suello, Bosisio Parini, Nibionno ed altri paesi della Brianza oggionese e dell’hinterland di Lecco, quello smascherato dall’ultima operazione della Squadra Mobile di Lecco che ha proceduto all’arresto di otto persone, tutte di origine straniera. Uno degli arresti è stato compiuto a Inverigo, gli altri a Lecco, Garbagnate Monastero, Milano e Novara.

Altri sei restano ricercati, probabilmente hanno fatto ritorno in Marocco, terra di origine di quasi tutti gli arrestati, tranne uno di nazionalità senegalese.

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Silvia Zannini, ha preso avvio nell’aprile 2016, a seguito di mirati servizi di osservazione e studio del comportamento di alcuni pusher che operavano in modo particolare nei pressi delle stazioni ferroviarie di Civate e Sala al Barro; non a caso l’operazione ha preso il nome di “Capolinea”, spesso i consumatori raggiungevano la zona di spaccio da diverse province lombarde a bordo di treni per poi fermarsi in queste stazioni e poi consumare, nei boschi adiacenti alla stazione, le sostanze acquistate.


“La Statale 36 è ancora un luogo di incontro tra spacciatori e clienti, ma in alcuni casi gli scambi avvenivano anche nelle vie interne dei paesi, nelle piazze ed anche con consegne a domicilio – ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile, Marco Cadeddu – il metodo era ben collaudato: un ‘centralinista’ prendeva le ‘ordinazioni’ dei clienti per poi gestire le consegne con i numerosi ‘cavallini’ presenti sul territorio, che utilizzando auto intestate a prestanome o auto a noleggio portavano la droga”.

Le batterie erano in concorrenza tra loro, al punto da litigarsi territorio e clienti, arrivando alle minacce e alle percosse per garantirsi la piazza. Spacciatori con una spiccata imprenditorialità, ha sottolineato Cadeddu: “I compratori venivano fidelizzati, a volte con migliori offerte, venivano avvisati se c’erano partite di qualità superiore, con maggiore attenzione alle richieste dei clienti”.
Hashish, cocaina sopratutto ma anche eroina: “Purtroppo stiamo riscontrando un aumento nell’acquisto di quest’ultima – ha sottolineato il capo della Mobile – i prezzi sono bassi e questo la rende accessibile ad una platea maggiore di acquirenti. Si sta tornando alle siringhe, quindi all’uso in vena della sostanza”. La droga veniva venduta al prezzo di 40 euro per dose di cocaina, 20 euro a grammo per l’eroina e 5 euro a grammo per l’hashish.

 

Nel mezzo ci finiscono anche giovani e giovanissimi, con gravi episodi di degrado sociale: è il caso di due ragazze ventenni che, pur di avere gratis le dosi di eroina, si concedevano regolarmente agli spacciatori, altri giovani invece approfittavano degli oggetti di valore trovati nelle proprie case (cellulari, collanine, gioielli) barattandoli con lo stupefacente.
Ora gli  arrestati sono nelle carceri di Pescarenico, San Vittore e Como. “Sei mesi fa, in un’analoga operazione – ha ricordato il questore Filippo Guglielmino – era rimasto ferito gravemente un nostro poliziotto – l’agente Sebastiano Pettinato (ndr) qui l’articolo – che ora fortunatamente sta meglio. Ma se qualcuno, italiano o straniero, pensa che ci mettiamo paura o timore, dimostra di non sapere di che tempra sono fatti gli uomini e le donne della Polizia di Stato. Dietro la Squadra Mobile c’è tutta la Questura di Lecco”