Merone

Schiuma all’Oasi di Baggero: sfiorato disastro ambientale

Lorenzo Colombo 21 Marzo 2015

Attualità, Cronaca, Merone

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IMG_6432MERONE – Nella mattinata di sabato, poco prima delle 11 è stato segnalato, dalle Gev del Parco della Valle del Lambro e dei volontari della Protezione Civile Val, uno sversamento nel fiume Lambro: una sostanza schiumosa che ha interessato la zona dell’Oasi di Baggero a Merone.

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In particolare sono stati interessati dalla presenza di schiuma la Roggia Cavolto e i laghetti dell’Oasi comasca. Subito dopo l’allarme sono scattati i sopralluoghi da parte dei Tecnici del Parco della Valle del Lambro. Sul posto sono intervenuti anche i colleghi dell’Asil (Azienda servizi integrati Lambro).Nel primo pomeriggio, il personale reperibile, ha risalito il tratto di fiume interessato dalla presenza di schiuma per arrivare all’origine dello sversamento attraverso il collettore che dalla Roggia Cavolto ha trasportato la sostanza inquinante nell’Oasi di Baggero. Identificata con certezza l’area da dove è partito l’agente inquinate e la società che ha causato l’inquinamento: si tratta di un’attività industriale nel comune di Lurago d’Erba.

Tra le ipotesi che in queste ore vengono prese in considerazione e che avrebbero provocato lo sversamento, la possibilità che la ditta abbia effettuato nelle scorse ore, dei lavaggi di vasche industriali.

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Bisogna tornare indietro fino all’4 ottobre 2011 quando l’Oasi di Baggero è stata colpita da un inquinante che ha immesso nell’area naturale tutelata dal Parco della Valle del Lambro tre metri cubi di detergente, che allora, si sono riversati nella roggia Cavolto, nei laghi dell’oasi e infine nel Lambro. L’episodio era un atto vandalico che hanno squarciato alcune cisterne in un deposito di detersivi e prodotti detergenti Sadi Christeyns in via Valassina a Lurago d’Erba: perforando con tre buchi effettuati con un trapano dello spessore di dieci millimetri tre cisterne che contenevano detersivo per piatti. Altro episodio critico che ha colpito l’Oasi di Merone, quello che si è verificato il 27 gennaio 2014, attorno alle 16, uno sversamento di materiale organico all’intero dell’area tutelata dal Parco della Valle del Lambro.

«Il tempestivo intervento di oggi, che ci ha permesso di identificare la ditta che ha provocato l’immissione nel Lambro di un agente schiumogeno, è dovuto all’importante lavoro di monitoraggio del territorio che Gev del Parco della Valle del Lambro e i Gruppi di Protezione Civile Val, effettuato quotidianamente lungo tutta l’area tutelata del Parco della Valle del Lambro – ha spiegato l’Avv. Eleonora Frigerio Presidente del Parco della Valle del LambroNon è più tollerabile che chi svolge attività potenzialmente pericolose per l’ecosistema, soprattutto (ma non solo) se si trova dentro o nelle vicinanze di un Parco, non adotti tutte le precauzioni, tra l’altro, imposte dalla Legge. È necessario effettuare controlli più stringenti su questo particolare settore».