Erba

Ragazzi e Facebook: ecco i consigli della Polizia Postale

Lorenzo Colombo 30 Novembre 2013

Attualità, Cronaca, Erba

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facebookERBA – “Prestate attenzione a ciò che pubblicate in rete”.

E’ stato principalmente questo il messaggio che l’Ispettore capo della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Como, Nicola Pagani, ha voluto trasmettere ai tanti ragazzi che hanno partecipato nella mattina di sabato 30 novembre a Lariofiere, nell’ambito di Young, all’incontro fortemente voluto dalla Questura dal titolo “Uso o abuso dei social network e di internet?”.

Un approfondimento per contribuire a diffondere la consapevolezza tra i giovani e le loro famiglie sull’uso dei social network, argomento più che mai attuale e sulle cronache quotidiane.

L’Ispettore Capo Pagani ha spiegato ai giovani e ai loro genitori l’importanza del salvaguardare al massimo i dati personali. “In rete si corrono moltissimi rischi, non dovete scrivere tutto quello che fate, perchè ci sono delle cose private e che tali devono rimanere”.

Massima attenzione anche alle immagini, agli scatti. “Sembra assurdo ma ogni foto che viene pubblicata sui social network richiederebbe il consenso scritto della persona fotografata – Ha spiegato – Bisogna stare attenti alle foto, perchè potrebbero essere decontestualizzate“.

nicola pagani polizia postale como

L’ispettore ha anche citato alcuni esempi. Tra tutti un caso accaduto tempo fa, nel comasco, in cui un ragazzo per fare “uno scherzo” a un amico ha scaricato una foto in cui mostrava i muscoli e l’ha pubblicata su un sito di annunci per omosessuali.

“E’ importante sapere che dal momento in cui si pubblica una foto questa diventa pubblica e non si può più cancellare. A volte non ci si pensa ed è per questo che è stata studiata una sorta di regola che consiglio a tutti di usare: la regola della nonna. Quando state per mettere in rete un commento, una foto, un video, pensate sempre a quello che potrebbero pensare le vostre nonne. Se sarebbero o meno fiere di quella cosa. Con questo non voglio censurarvi, ma invitarvi a pensare e riflettere perchè in futuro alcune cose potrebbero ritorcersi contro il vostro interesse. Un esempio? Un giovane che imbratta un muro e viene ripreso per poi essere messo in rete, poi viene incastrato e il suo nome finisce sulla bocca di tutti, sui giornali, in rete. Passano gli anni e deve fare un colloquio importante di lavoro. La prima cosa che fà il capo è quello di cercare informazioni su di lui in internet e scopre questo fatto. Non importa se è accaduto molti anni prima, questo episodio farà scattare un pregiudizio, non positivo, su di lui e probabilmente il posto non gli sarà assegnato. Per questo vi invito a pensare bene prima di pubblicare in Facebook o su qualsiasi social network i vostri dati personali”.

L’ispettore della Polizia Postale ha citato anche l’esempio di una ragazzina molestata tramite chat da un uomo, sposato e con un figlio.

“A volte c’è imbarazzo a venire da noi a chiedere un aiuto. Ma noi siamo lì apposta ed è grazie alla vostra collaborazione se riusciamo a mettere in manette i criminali che si nascondono dietro lo schermo di un computer”.

Attenzione, infine, anche alle password, spesso banali. “Tutto ciò che richiede una password contiene dati personali. Vi consiglio di non crearne di banali, di inserire numeri e lettere. Attenzione anche alle domande segrete. Quasi tutti mettono il nome del proprio animale domestico e non è certo una cosa impossibile o difficile da scoprire. Il mio consiglio è quello di creare sempre una domanda personale e originale e, dove non è possibile, ingannare la domanda rispondendo con tutt’altro: qualcosa che sa solo il diretto interessato”.