Como

“Old passion 2”, sgominata rete di spaccio tra Como e Cantù

Caterina Franci 1 Dicembre 2017

Como, Cronaca

Nel cerchio rosso un giovane sotto la finestra dello spacciatore in attesa della dose richiesta

COMO – Nella giornata di martedì 28 novembre la Guardia di Finanza di Ponte Chiasso ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dall’A.G. di Como a carico di due persone di nazionalità dominicana e tunisina residenti, la prima in Cantù e, la seconda, in Como, per reati connessi allo spaccio di stupefacenti. Contemporaneamente sono state effettuate tre perquisizioni locali.

Le indagini erano iniziate nell’aprile 2016 quando presso la stazione di Chiasso era stato arrestatoun cittadino spagnolo che occultava in valigia kg. 3,080 di cocaina. L’operazione denominata “Old Passion 2”, avviata dai Finanzieri di Ponte Chiasso, nonostante le sofisticate tecniche utilizzate dagli indagati per comunicare tra loro, come le applicazioni di messaggistica tramite internet, ha consentito di individuare l’esistenza di una fitta rete di spaccio tra Como e Cantù, costituita prevalentemente da cittadini stranieri, dominicani, tunisini, spagnoli ed un italiano, e di trarre in arresto, nel corso della stessa ed in flagranza di reato, altre due persone coinvolte nel traffico.

Nel contempo, come risulterà dalle indagini, gli altri membri della banda, di nazionalità dominicana, tramite “riti voodoo” ed ausilio di “santoni” nella Nazione di origine, chiedevano immunità dalle forze dell’ordine.

Tra le modalità di spaccio individuate, grazie anche alle telecamere controllate dai finanzieri di Ponte Chiasso, il dominicano residente a Cantù e destinatario dell’ordinanza, in alcune occasioni, a seguito dell’ordine ricevuto al telefono, lanciava la sostanza stupefacente dal balcone della propria abitazione, che veniva raccolta dal “cliente” per il successivo consumo.

Nel complesso l’operazione ha portato al sequestro di circa 3,7 kg di sostanza stupefacente di tipo cocaina, sostanza da taglio e droghe leggere, all’arresto di 5 persone, alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di altri 3 soggetti ed alla segnalazione alla Prefettura di Como di alcuni “clienti”.