Albavilla, Orsenigo

Morta a 27 anni lascia un figlio, il ricordo: “Bellissima e solare”

Caterina Franci 12 Settembre 2017

Albavilla, Cronaca, Orsenigo

Clara Trezzi (foto Instagram)

ALBAVILLA/ORSENIGO – “Clara era bellissima, solare, intelligente. Quello che è successo lascia senza parole, una tragedia enorme”. A parlare è Angela Bartesaghi, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Albavilla e conoscente della famigli di Clara Trezzi, la giovane 27enne scomparsa a seguito dell’incidente stradale avvenuto a Buccinigo nella notte tra domenica e lunedì.

L’Alfa Romeo Mito sulla quale viaggiava la giovane, madre di un bimbo di 5 anni, è finita contro un muro: ancora da chiarire le cause del sinistro, imputabili forse all’asfalto bagnato, ad un malore o a un colpo di sonno. Le condizioni della ragazza erano apparse subito gravi ai soccorritori giunti sul posto: ricoverata al Fatebenefratelli Clara Trezzi è spirata poco dopo l’arrivo in ospedale.

Un dramma che lascia sconvolte due comunità, quella di Orsenigo, dove Clara viveva da un anno insieme al papà, Walter, e quella di Albavilla, di cui la giovane era originaria: “Conosco bene la famiglia – ha proseguito Bartesaghi – bravissime persone. Hanno sempre abitato ad Albavilla poi qualche anno fa il padre si è trasferito, seguito poco dopo da Clara”.

Anche il sindaco di Orsenigo Mario Chiavenna ha espresso cordoglio per la vittima: “Non conoscevo personalmente Clara – ha detto – ma ho presente il papà, da cinque anni vive a Orsenigo. Siamo molto scossi per quanto accaduto, il pensiero va naturalmente alla famiglia e al figlio”.

Il pensiero ora va al giovanissimo figlio della 27enne, e alla mamma Enza, sul luogo dell’incidente quella drammatica sera: stando a quanto appreso infatti la giovane stava rientrando da una cena tra amici, procedendo dietro un’altra auto con a bordo il genitore. A Buccinigo lo schianto: a chiamare i soccorsi sono stati gli amici di Clara e la mamma.

Sui social i ricordi si rincorrono: “Non ho parole, una doccia fredda” e ancora “Vola dai tuoi nonni Clara e da lassù consola i tuoi genitori!”. “Clara era raggiante, sempre felice – ricorda un’altra amica – veniva spesso a bere il caffè al mio bar a Tavernerio quando lavorava a Ceres, era innamorata del figlio. Quando ha cambiato lavoro era al settimo cielo, perchè così avrebbe potuto passare i fine settimana con il piccolo. Quanto accaduto è straziante”.

“Una famiglia normale, di brave persone, non doveva capitargli questa disgrazia – ha concluso Angela Bartesaghi – siamo vicini ai genitori, alla sorella e al figlio”.