Como

Il Prc Como dalla parte degli abitanti del Kashmir e del Pakistan

Admin Altreforme 1 Settembre 2014

Como, Cronaca

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KashmirCOMO – La segreteria provinciale di Como del Partito di Rifondazione Comunista, insieme a una delegazione del Partito dei Comunisti Italiani Como e dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia – Cuba Circolo di Como ha incontrato sabato per la seconda volta alcune/i compagne/i del Kashmir e del Pakistan (rifugiati politici) che hanno denunciato una situazione drammatica che da anni coinvolge i loro Paesi.

“La regione del Kashmir, che era uno stato autonomo dal 1586 (anno della sua costituzione) al fatidico 1946, si trova da sessantotto anni sotto l’occupazione di tre stati: India, Pakistan e Cina. Questa occupazione, ormai da tantissimi anni, non si è limitata a sfruttare economicamente il paese ma anche a far tacere con la violenza ogni dissenso della popolazione locale. Le denunce alle Nazioni Unite, evidentemente, non sono bastate. Per tale motivo deve essere fatta una capillare opera di sensibilizzazione nei paesi, soprattutto, europei, che si stanno battendo e stanno appoggiando l’indipendenza del Kashmir (Svizzera, Gran Bretagna, Olanda, Belgio e Italia). Si tratta, ed è importante ribadirlo, di ridare uno Stato ad un popolo che c’è l’ha sempre avuto in passato (esattamente come la Palestina e il Kurdistan che erano stati autonomi prima di essere occupati) e credo sia un punto da cui partire visto che la sovranità di uno stato è stata violata nel 1946 e nessuno ha più mosso un dito da allora. La stessa cosa (con motivazioni evidentemente differenti) è avvenuta con lo stato di Palestina e le occupazioni israeliane così come con lo stato del Kurdistan annientato da quello Iracheno”.

Quello che si vuole tutelare e di cui si fa portavoce anche la Federazione Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Como è “ridare sovranità a uno Stato tuttora illegalmente occupato da truppe straniere. Tutto ciò a prescindere da considerazioni politiche e religiose che hanno sicuramente un loro peso, ma che passano in secondo piano quando il principio di autodeterminazione di un popolo, sancito dal diritto internazionale, viene sistematicamente violato”.