ERBA – E’ ufficiale, il corpo rinvenuto il 12 luglio del 2014 in un cantiere semi abbandonato tra Garzola e Civiglio, a Como è proprio quello di Giuseppe “Pino” Barone, il 67enne scomparso il 18 novembre 2013, quando uscì di casa per recarsi al lavoro senza però fare più ritorno e facendo perdere le proprie tracce.
A confermarlo è stato l’esito dell’esame del Dna effettuato sulla figlia, Fabiana, come disposto dalla Procura. Quelli che fino a pochi giorni fa erano dei sospetti, si sono trasformati in una drammatica certezza con l’unica consolazione per la famiglia Barone di aver ritrovato il corpo del proprio caro.
A far sospettare la figlia Fabiana e la moglie Pinuccia Mauri che quella salma ritrovata lo scorso luglio fosse quella di Giuseppe Barone furono gli indumenti e, nella tasca dei pantaloni, il ritrovamento di uno scontrino risalente proprio al novembre 2013.
Una morte non violenta quella dell’uomo, deceduto per morte naturale come è stato già confermato dall’autopsia effettuata a dicembre. Quel giorno il 67enne si sarebbe allontanato dal posto di lavoro per poi essere colto da malore e perire nel cantiere dove è stato poi ritrovato. Una drammatica vicenda che si è chiusa e che avvolge nel profondo dolore i famigliari e i parenti tutti.
