Caslino d'Erba

Caslino. Preso a pugni il sindaco: “Quell’uomo è recidivo e pericoloso”

Lorenzo Colombo 21 Gennaio 2016

Caslino d'Erba, Cronaca

marcello_pontiggiaCASLINO D’ERBA – Gravissimo episodio quello avvenuto ieri, mercoledì, in serata, a Caslino d’Erba, dove il sindaco Marcello Pontiggia è stato aggredito da un uomo, V. P. le sue iniziali, che gli si è scagliato contro colpendolo al volto con un pugno, per poi armarsi di mazza da baseball minacciando tutti i presenti.

Un episodio che “avrebbe potuto avere riscontri ben peggiori”, ha dichiarato l’assessore ai Servizi Sociali Maria Carla Zappa anch’essa presente sul luogo dell’aggressione in prossimità della residenza del facinoroso e di sua sorella.

Articolata la storia che ha portato l’uomo ad aggredire il primo cittadino, portato poi all’ospedale di Erba per le cure e che ha già sporto denuncia ai Carabinieri.

“Quell’uomo è pericoloso. E’ già noto alle forze dell’ordine e in passato, più volte, è stato protagonista di episodi simili – dichiara il sindaco Pontiggia – E’ stato più volte denunciato e segnalato. Spero non si debba arrivare al peggio per far sì che chi di dovere possa intervenire. Con quell’uomo non ci sono mai stati ruggini ne attriti,  ieri sera siamo intervenuti a casa sua dopo una segnalazione e con il solo intento di salvare la vita a lui e alla sorella ed finita in questo modo assurdo”.

Tutto è iniziato alle 17 circa di ieri, mercoledì, quando il dottor Petrilli dell’Asl avvisa il primo cittadino che all’ospedale Valduce di Como ci sono ricoverati due concittadini sottoposti a trattamenti perché intossicati da monossido di carbonio.

“I due – spiega il sindaco – volevano lasciare l’ospedale e così poi hanno fatto, ma in un caso come questo, sia il Comune che l’Asl hanno il compito e il dovere di appurare lo stato delle cose nell’abitazione dove risiedono i due per capire se l’ambiente è sano o saturo di gas. Quindi, ci siamo organizzati per effettuare un sopralluogo. Nel frattempo il dottor Petrilli mi richiama avvisandomi che fratello e sorella sono stati dimessi”.

Predisposto il sopralluogo, insieme al sindaco, si recano all’abitazione di V. P. anche il tecnico che dovrà effettuare il controllo, un agente della Polizia Locale e il Comandante Pompilio Sturdà.
“Quando arriviamo all’abitazione – prosegue il Sindaco – V. P. tenta di aggredire il Comandante, poi torna in casa e si ripresenta con una mazza da baseball. A quel punto, vedendo la mal parata, torniamo all’auto e mentre ce ne andiamo l’uomo prende a mazzate la vettura”.

I quattro tornano in Comune dove, si confrontano con il Segretario, il quale, conferma che ci sono tutti i presupposti per mettere in atto un Trattamento Sanitario Obbligatorio (Tso). Ed infatti arriva anche l’ok dal medico dell’Asl mentre vengono informati i Carabinieri.

A questo punto il sindaco, insieme alle dottoresse Simona Coppola e Chiara Cassinelli coadiuvate da due ambulanze e dai Carabinieri, torna all’abitazione di V. P. con l’intento di capire se la situazione si è acquietata.

“Arriviamo, suoniamo, ma nessuno risponde al citofono e alle nostre chiamate – racconta il sindaco – Nel mentre sul posto sono arrivati anche i Vigili del Fuoco. Quando stiamo cercando di capire come procedere, dal 118 veniamo informati che il signor V. P. si trova all’ospedale di Erba lamentando di essere stato aggredito dagli agenti della Polizia Locale. A quel punto, vista la situazione e non ancora risolta la questione del monossido di carbonio, ci preoccupiamo delle sorti della sorella. Tramite il nostro Segretario riusciamo a metterci in contatto con il Magistrato che dà il suo benestare per fare ingresso nell’abitazione e io stesso, in qualità di sindaco, approvo l’intervento. Mentre i Vigili del Fuoco accedono all’abitazione da una finestra, i Carabinieri vengono chiamati e dirottati su un altro intervento e di lì a poco fa ritorno il padrone di casa, il quale prima si scaglia sui Vigili del Fuoco, poi si dirige verso di me prendendomi a pugni. Non contento, si arma nuovamente della mazza da baseball facendosi minaccioso, ma a quel punto solo l’intervento di sette persone riesce a bloccarlo nel suo impeto di violenza”.

Più tardi, mentre il primo cittadino viene portato all’ospedale, l’uomo ritrova la calma e si ritiene non necessario il Tso, mentre all’interno dell’abitazione non sembrava esserci alcun problema di fughe di gas, quindi l’intossicazione da monossido di carbonio resta un mistero.

Una vicenda davvero brutta sulla quale il sindaco dice di non voler transigere: “Credo sia il momento di intervenire. Temo per la mia incolumità, per quella dei miei famigliari e, non da ultimo, per quella dei miei concittadini. Quest’uomo è pericoloso e non sarebbe da escludere che in preda alla rabbia possa prendere a mazzate qualcuno. Se ha bisogno di aiuto che glielo diano, subito, prima che ci scappi il morto”.