Erba

Virginia Panzeri saluta Ca’ Prina: in pensione dopo 23 anni

Lorenzo Colombo 27 Febbraio 2015

Attualità, Erba

Tag: , ,

casa prina, dipendente Virginia Panzeri in pensione, febbraio 2015 (1)

 

ERBA – Casa Prina perde una delle sue colonne portanti negli uffici amministrativi. Dopo 23 anni di lavoro assiduo e meticoloso per far quadrare conti e bilanci, Virginia Panzeri, 62 anni, va in pensione. “Un ringraziamento da parte nostra e a nome di tutto il direttivo è d’obbligo per Virginia, che ha dedicato davvero tanto alla nostra struttura”, la salutano il presidente, Antonio Frigerio, e la direttrice, Loredana Masperi, che giovedì mattina hanno partecipato, insieme  a molti altri dipendenti, alla piccola festa organizzata per salutarla.

“Una persona di grande spessore e di grande umanità, ma soprattutto una lavoratrice molto attaccata all’istituzione in cui prestava servizio, come ha sempre dimostrato”, ha voluto sottolineare anche un altro membro del Cda, Carlo Porta.

casa prina, dipendente Virginia Panzeri in pensione, febbraio 2015 (2)Io non posso che ringraziare tutti, dal primo all’ultimo, perché mi sono sempre sentita non in un ufficio, ma come in una seconda casa, una seconda famiglia – ammette commossa Virgina Panzeri – Dopo il diploma di ragioneria iniziai a lavorare nel privato. Poi venni assunta in Casa Prina. Allora eravamo solo in tre e in questi 20 anni abbiamo vissuto tanti cambiamenti. Siamo cresciuti insieme”. Insieme hanno affrontato il delicato passaggio da ente pubblico a fondazione privata, insieme ogni giorno hanno cercato di far quadrare i conti e di adempiere a tutti gli obblighi e le imposizioni dettate dalle normative per la gestione di queste strutture. “Mi sono sempre trovata bene. Abbiamo affrontato tutto insieme con l’obiettivo di maturare e di crescere – prosegue – Certo, in 23 anni qualche battibecco è capitato, ma è sempre stato superato”. Carattere solare, intraprendente e spiritosa, Virginia Panzeri lascia sicuramente un vuoto all’interno dell’ufficio. “Ora mi godrò un po’ la mia famiglia e soprattutto i miei nipotini”, si consola.

Per lei tanti doni, tra cui un viaggio e una poesia scritta dalle sue colleghe d’ufficio, ma anche una scopa e una paletta, “per raccogliere i frutti di tanti anni di duro lavoro”, come recitava il biglietto per lei.