Erba

Tari 2015: ecco quanto dovranno pagare gli erbesi

Admin Altreforme 29 Marzo 2015

Attualità, Erba, Politica

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tariERBA – Approvate durante il Consiglio comunale di martedì scorso, 24 marzo, le tariffe 2015 relative alla Tari, ossia la nuova tassa comunale che va a coprire i costi per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Quali novità attendono i cittadini erbesi? Vediamole nei dettagli.

La tassa, che rappresenta una parte della IUC, l’Imposta comunale unica, si compone di due coefficienti: il primo è rappresentato da una quota fissa calcolata sulla base del numero di inquilini di un’abitazione, in rapporto ai metri quadri della stessa; il secondo è invece una quota variabile annua.

Nella commisurazione della tariffa, il Comune di Erba ha utilizzato, come negli anni precedenti, i criteri presuntivi di produzione rifiuti. Questo significa che il costo totale per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, così come ipotizzato sulla base del Piano finanziario e delle risultanze della banca dati dei contribuenti Tari, è stato spalmato sul totale dei cittadini regolarmente registrati, così da assicurare la copertura completa della spesa. 

Il gettito 2015 si stima intorno ai 2.160.000, al loro dei discarichi relativi  alle agevolazioni/riduzioni previste  per legge, quantificabili  in circa € 91.000.

Ecco nel dettaglio le tariffe approvate per il 2015:

tari 2015

tari 2015 - 2

 

Rispetto al 2014 il Comune ha scelto di ridurre leggermente la quota fissa a carico dei contribuenti. Concretamente, per chi vive solo, si tratta di una riduzione di 4 centesimi al metro quadro all’anno. 5 sono invece i centesimi per cui è stata ridotta la tariffa per chi condivide l’appartamento con un’altra persona. I nuclei famigliari di quattro persone avranno una riduzione al metro quadro annua di 6 centesimi.

Di contro però è stata leggermente alzata la parte variabile. Si parte da 1 euro  in più per i single, per salire ai 6 euro in più per una famiglia di quattro componenti, fino ad arrivare ai 10 euro chiesti in aumento a chi divide l’appartamento con cinque  o più persone. Tutte cifre riferite ovviamente all’anno.

Qualche leggera modifica si legge anche nella parte che riguarda gli edifici non residenziali. Anche nella quota relativa a ospedali e quella per case di riposo, per esempio, è stata modificata lievemente al ribasso la parte fissa, aumentando, sempre minimamente, quella variabile. Le attività più dispendiose si confermano i negozi di ortofrutta, fioristi e vivaisti, ristoranti, fast-food, pescherie e pizze al taglio, che producono pure gli scarti maggiori.