Politici nei panni dei disabili. La Maroni: “così capiscono che significa”

Lorenzo Colombo 27 Giugno 2014

Attualità, Politica

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IMG_5194MILANO  I politici indossano i panni delle persone con disabilità e provano a vivere la loro quotidianità, utilizzando carrozzine, bende e bastoni grazie all’idea della consigliera regionale erbese Daniela Maroni, che ha promosso e fortemente voluto l’iniziativa.

“L’evento nasce da un’esperienza personale che, come mamma, mi vede vivere quotidianamente le difficoltà attraverso mio figlio Luca – ha dichiarato il Consigliere Segretario Daniela Maroni – L’obiettivo è far capire cosa significa vivere giorno per giorno, affrontando le barriere architettoniche che la città presenta. Per raggiungerlo, non faremo grandi cose, chiederemo quelle cose semplici ma così essenziali da annullare l’identità dell’essere umano se gli vengono negate”.

A calarsi ‘Nei panni delle persone con disabilità’ sono stati, oltre alla Maroni, il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo, il Consigliere Segretario Daniela Maroni, che è ideatrice e promotrice dell’iniziativa, l’Assessore alle Attività produttive, ricerca e innovazioneMario Melazzini, Carlo Borghetti, consigliere regionale e membro della Commissione Sanità al Pirellone, insieme a Franco BomprezziPresidente Ledha, Nicola Stilla Presidente regionale Fand.

Questa si colloca come prima iniziativa dell’Intergruppo ‘Vita, Famiglia ed Economia sociale’ del Consiglio regionale della Lombardia, in collaborazione con le associazioni Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità) e Fand (Federazione tra le Associazioni affette da disabilità).

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Durante il breve percorso da Palazzo Pirelli verso la stazione Centrale, i consiglieri della Lombardia hanno potuto verificare direttamente che cosa significa avere a che fare con marciapiedi, grate, semafori, attraversamenti pedonali, accessi ai mezzi pubblici e tutti i piccoli e grandi ostacoli quotidiani che le persone con disabilità sono costrette ad affrontare.

L’iniziativa, però, non ha soltanto una valenza culturale, mirata a capire e a far conoscere le problematiche riguardanti le barriere architettoniche delle nostre città. Essa vuole infatti rappresentare anche una presa di posizione forte, che possa determinare azioni concrete tese a promuovere e favorire politiche per un miglioramento delle città, a partire dal Piano d’Azione Regionale 2010-2020 per le persone con disabilità e dalle linee indicate nel Programma regionale di sviluppo.

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“Oggi c’è la necessità di un’integrazione dei diversi livelli dell’agire politico per garantire risposte efficaci e nel segno delle pari opportunità tra le persone e dare nuovo impulso a quanto già da noi promosso, come il Piano di azione regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità approvato dalla Giunta nel 2010 o la più recente mozione approvata in Consiglio regionale a favore dell’abbattimento delle barriere – ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo –. Non pensiamo di esaurire con questa iniziativa il nostro impegno per l’eliminazione di un macro-problema come quello delle barriere architettoniche, né limitarci a denunciare le criticità che incontreremo sul cammino. Vogliamo immedesimarci nella condizione delle persone con disabilità e provare la loro esperienza quotidiana per comprendere in maniera induttiva, grazie al loro aiuto e ai loro suggerimenti, quali piccoli interventi e quali possibili atti normativi possano essere opportuni e concreti per cominciare a migliorare quello che già c’è e pensare a quanto si può fare di nuovo”.

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“Con questo evento abbiamo voluto ribadire la necessità di costruire e rendere gli ambienti urbani non solo a misura di tutti, anche delle persone con disabilità, ma soprattutto fruibili- ha detto l’Assessore regionale alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione e Consigliere Mario Melazzini –. perché, lo ricordo, chiunque in un contesto ambientale sfavorevole, può essere persona con disabilità. Affinché si garantisca a tutti una condizione di uguaglianza e si possano esercitare le libertà fondamentali e i diritti umani, così come previsto già a livello normativo, è evidente che bisogna superare prima di tutto le barriere culturali. È necessario un cambiamento radicale di cui tutti dobbiamo e possiamo essere protagonisti, rompendo l’idea che la persona con disabilità rappresenti un costo invece che una eccezionale risorsa per la crescita della comunità. Noi in Regione Lombardia abbiamo già dimostrato di aver fatto nostre queste convinzioni presentando, nel dicembre 2010, il Piano d’Azione Regionale 2010-2020 per le persone con disabilità, da me proposta e fortemente sostenuta, che guarda anche all’importante appuntamento di Expo 2015. E poi ancora abbiamo inserito nel Programma regionale di sviluppo come priorità la necessità di una presa in carico integrata della persona, finalizzata alla ricomposizione della spesa sociale, sociosanitaria e sanitaria per la realizzazione del progetto di vita delle persone”.

“Ritengo importante questa iniziativa perché oltre a dare evidenza dell’attenzione che il Consiglio regionale ha già messo in campo su questo tema, con l’iniziativa di oggi intende coinvolgere direttamente anche le associazioni interessate – ha affermato Carlo Borghetti, Consigliere regionale e membro della Commissione Sanità al Pirellone –. Oggi, inoltre, prendiamo spunto impegno concreto per una piena fruibilità dell’evento Expo, valorizzando l’ordine del giorno che abbiamo approvato in Consiglio e il Piano d’azione Regionale 2010-2020”.

Sul tema è intervenuta anche Lara Magoni, Vice-campionessa del mondo di sci e oggi Consigliere regionale: “Comprendere quali problematiche e quanti  disagi un cittadino con diverse abilità può incontrare nella propria quotidianità, è dovere primario di un rappresentante delle istituzioni. Affronterò questo percorso esperienziale con la stessa attenzione con la quale mi sono sempre approcciata ad un evento sportivo.  Calarsi nei panni di una persona disabile, sperimentandone praticamente sia le difficoltà di alcune barriere architettoniche sia le facilitazioni date da alcuni strumenti tecnologici – conclude la Magoni – ci riserva il prezioso e ben preciso compito di fornire risposte pratiche nel corso dei lavori del Consiglio”.