Merone

Merone: grande partecipazione alle iniziative per la Liberazione

Lorenzo Colombo 27 Aprile 2015

Attualità, Merone

Discorso Monumento Caduti MeroneMERONE – L’ANPI sezione Luigi Conti di Monguzzo, territorio erbese, ha espresso grande soddisfazione per la riuscita delle iniziative organizzate in occasione del 70° anniversario della Liberazione. La fiaccolata del 24, svoltasi nei luoghi in cui ebbero i natali alcuni nostri eroi (Enrico Bernasconi, Nemesio Panzeri e Pietro Spreafico) e il corteo del 25, organizzati a Merone, hanno registrato una sentita partecipazione di associazioni, cittadini e rappresentanti delle istituzioni locali.

Corteo Merone 1

Il sindaco di Merone, Vanossi, ha ricordato e sottolineato l’importanza istituzionale della celebrazione del 25 aprile per il nostro Paese e, in risposta alle sterili polemiche di questi giorni, ha ripreso una citazione di Calamandrei che invitava sì ad andare in montagna, ma per onorare le vittime dei massacri nazi-fascisti. L’intervento del presidente provinciale ANPI , Invernizzi, a sua volta ha rimarcato l’importanza di una presa d’atto di un clima di condivisione ancora non del tutto realizzato, nonostante la documentata evidenza storica in considerazione della quale non si potranno mai equiparare carnefici e vittime, dittatura e democrazia. La Resistenza ha avuto come protagonisti rappresentanti di culture diverse, uomini e donne di tutte le estrazioni sociali: insegnanti, intellettuali, casalinghe, operai, nonché giovani di organizzazioni politiche differenti, in primis, nel nostro territorio, il cattolico G. Puecher, martire della libertà. Invernizzi ha altresì evidenziato l’attuale grave riduzione degli spazi di democrazia, facendo riferimento in particolare alla proposta di legge elettorale che vorrebbe irrobustire i poteri del presidente del Consiglio e del Governo.

Fazzoletti  52°Brigata Luigi Clerici

Il terzo intervento è stato quello del redivivo partigiano Luigi Conti che, nei panni di Marco Rigamonti, coordinatore della sezione ANPI di Monguzzo, ha annunciato il sopraggiungere della propria morte entro due giorni: era infatti il 27 aprile 1945 quando una raffica di mitragliatrice lo avrebbe falciato sulla strada mentre cercava di fermare una colonna fascista. Ci ha anche ricordato quanta violenza venne perpetrata dai nazi-fascisti su donne, vecchi e bambini, ricorrendo a torture di ogni sorta. Il partigiano Conti, da ultimo, ci ha rammentato quanto fosse forte il sentimento di ribellione nei confronti della dittatura e come, di conseguenza, sorse spontaneo il desiderio di contribuire attivamente, con il sacrificio personale di molti, a porre termine a tale barbarie per restituire la democrazia e la libertà al nostro Paese. Non è mancato un accenno da parte di Marco Rigamonti alla drammatica cronaca di questi giorni (centinaia di migranti morti in mare) e alla sostanziale indifferenza che l’accompagna.

Il nostro Paese sembra aver dimenticato quanta violenza e sofferenza abbiano prodotto la dittatura e la guerra e quanto invece sia importante e dovere comune farsi carico del dolore di tanti uomini, donne e bambini che fuggono dalla guerra cercando giustizia e libertà. A conclusione della celebrazione non sono mancate le note di “Bella ciao” e si è ricordato che il prossimo 25 Aprile verrà organizzato in collaborazione con il Comune di Pontelambro.