Ponte Lambro

L’assessore Agati sulla questione mensa di Ponte Lambro

Lorenzo Colombo 6 Luglio 2015

Attualità, Ponte Lambro

Maria Teresa Agati assessore a servizi alla Persona, Sociale, Economia e lavoro consiglio comunale Ponte LambroPONTE LAMBRO – Riceviamo e pubblichiamo il commento dell’assessore alle Politiche sociali e responsabile della decisione che è stata presa in merito alle nuove modalità del servizio mensa in paese (qui l’articolo precedente). 

“Pur non amando per nulla la polemica, sento il dovere di alcune precisazioni “, spiega Maria Teresa Agati.

Ecco il testo integrale della sua lettera:

Spiace innanzitutto che l’ex assessore Livi non abbia voluto dare il suo fattivo contributo di esperienza all’interno della commissione comunale specifica: pur essendo stato nominato, non si è mai presentato né, ad oggi, il suo gruppo ha ancora nominato un sostituto: il tema è stato infatti affrontato in numerose sedute della commissione che, unanimemente, è poi giunta alle decisioni da lui contestata. Ma veniamo ai concreto: il perché di questa decisione. L’utilizzo di un sistema diverso per il pagamento della mensa scolastica è stato causato dalla necessità di avere una modalità che permettesse un riscontro immediato a tutte le famiglie della quantità di buoni pasto acquistati e consumati dai figli. Il sistema attualmente vigente infatti ha causato un numero alto di disfunzioni, la più evidente delle quali è l’alto tasso di insolvenza da parte degli utenti, che -per i soli residenti a Ponte Lambro- all’inizio dell’anno scolastico 2014-2015- era complessivamente superiore ai 20,000 euro. In particolare un alto numero di utenti (una ventina) aveva debiti intorno ai 500 euro e più, sino a punte di 1200-2500 euro. E’ evidente che una simile situazione non può non essere affrontata e risolta, sia per il valore etico e di rispetto delle regole che occorre attribuire a questo tema (il servizio mensa è un servizio a pagamento e quindi “va pagato”) sia perché il protrarsi di una situazione debitoria avrebbe costretto la ditta che gestisce la mensa ad aumentare il costo dei pasti, mettendo in capo a chi é corretto nei pagamenti anche il costo di chi non lo è. Questo è ancora più importante ora, visto che la nostra amministrazione interviene sulle fasce più deboli ed economicamente più svantaggiate con un contributo; il messaggio quindi deve essere chiaro: se hai un bisogno reale e comprovato, ti aiutiamo, ma non possiamo permettere che ci siano cittadini che “potrebbero” pagare ma approfittano delle maglie troppo larghe del controllo per non pagare quanto è dovuto.

L’ascolto di ciascuna famiglia con debiti infatti ha in alcuni casi evidenziato una reale difficoltà economica mentre per altre è apparso chiaro che il riscontro a mezzo “messaggi sul cellulare” lasciava adito a diverse contestazioni o “dimenticanze”; in alcuni casi poco giustificate o strumentali. Non era raro ad esempio che la famiglia dichiarasse di non essere d’accordo tra il saldo comunicato ed il numero di pasti acquistato e consumato, spesso causato da assenze non registrate o da altre discordanze da identificare; in alcuni casi ci sono stati errori nella “ricarica” non comprovati dalla conservazione dello scontrino… Insomma, a quello che è un indubbio valore costituito dalla modernità dello strumento e dalla comodità di recarsi presso un esercizio con un’orario di apertura ampio si contrappone un’altrettanta indubbia difficoltà da parte di un numero significativo di famiglie di una gestione appropriata dell’acquisto e soprattutto il fatto che questa modalità non permette un immediato riscontro tra acquisto e consumazione del pasto.

Una consultazione prima in Commissione affari sociali del comune poi in Commissione mensa scolastica ha suggerito, in entrambi i casi con il parere unanime dei membri, di utilizzare i buoni cartacei perché permettono una gestione più facile e diretta; la valutazione di pregi e difetti di questo sistema, anche sentendo i comuni limitrofi che lo stanno utilizzando, ci ha quindi portato a decidere in questo senso. Per evitare l’identificazione immediata di buoni “scontati” per gli alunni appartenenti alle famiglie che hanno ottenuto il contributo in base all’ISEE, su suggerimento di un membro della Commissione affari sociali le diverse fasce di buoni saranno identificate da un codice stampato sul buono stesso.

Come indicato nella comunicazione alle famiglie, infine, dopo un primo periodo di sperimentazione, verranno individuate le modalità di vendita dei buoni più adatte alle più importanti esigenze degli utenti, consultando in primis le famiglie interessate.

Ci rendiamo conto che ogni cambiamento porta qualche disagio, posso assicurare che niente avremmo cambiato se i problemi riscontrati non fossero stati di entità tale da dover trovare una modalità più efficace per gestire questa realtà.

Stia quindi sereno l’ex assessore Livi. la nostra preoccupazione è da un lato aiutare le famiglie in grave difficoltà e, dall’altro, vigilare perché chi la la possibilità di pagare lo faccia: se i debiti non fossero stati fuori controllo nulla avremmo dovuto cambiare ma, pur nel doveroso rispetto della privacy (alla quale, assicuro, presteremo la massima attenzione), la vera “vergogna” è lasciare che anche chi potrebbe pagare non lo faccia per anni e far finta di non vedere che ci sono all’interno del nostro comune, situazioni drammatiche che necessitano invece di un sostegno vero.