Kossi Kombla-Ebri: Tavecchio messo alla gogna, ma non è razzista

Lorenzo Colombo 28 Luglio 2014

Attualità

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Kossi Komla-EbriPONTE LAMBRO – Nella bufera mediatica che ha visto coinvolto il candidato alla presidenza della Figc, Carlo Tavecchio, accusato di razzismo per la sua infelice uscita durante l’assemblea dei dilettanti nella serata di venerdì, 25 luglio, ha voluto esprimere il proprio punto di vista il medico erbese Kossi Komla-Ebri residente a Ponte Lambro e che conosce Tavecchio personalmente. 

L’uomo che 18 squadre di serie A su 20 hanno scelto per affidargli la guida del calcio italiano, Carlo Tavecchio, è infatti incappato in una gaffe grottesca: “Gli stranieri mangiavano banane, ora giocano titolari”, che gli sono costate parecchie critiche da parte di personalità importanti del mondo del calcio ma anche di politici, negli ultimi giorni.

“In genere mi astengo di intervenire nei dibattiti mediatici. Devo lanciare una freccia a soccorso del mio amico Carlo Tavecchio che ha avuto una frase infelice e sta subendo ora una gogna mediatica. Lo conosco da anni: era sindaco nel comune di Ponte Lambro dove vivo. Con lui abbiamo fatto un gemellaggio con il comune di Afagnan in Togo dove abbiamo dato nascita ad una cooperativa di produzione di conserve artigianale di pomodori. 
Per il gemellaggio ha fatto venire qui in Italia il capo del villaggio e si è recato di persona giù nel paese per vedere la realtà.  Per anni ha aiutato diverse realtà giù raccogliendo fondi ed attrezzature. Non credo che lo si possa liquidare semplicemente come “razzista” per una espressione fuori luogo. L’esperienza ci insegna quanto le nostre parole possono essere amplificate a piacere da chi persegue altri fini”.

(foto Kossi Komla-Ebri tratta google immagini)