Ponte Lambro

Italia fuori dai mondiali, Ponte Lambro solidale con Carlo Tavecchio

Caterina Franci 14 Novembre 2017

Attualità, Ponte Lambro, Sport

Carlo Tavecchio, presidente Figc

 

PONTE LAMBRO – “In paese per ora non si commenta troppo, c’è il dispiacere per la sconfitta e per la mancata qualificazione ai Mondiali, certo, ma c’è anche il dispiacere per Carlo Tavecchio, che tutti qui a Ponte Lambro conosciamo”.

E’ Maurizio Conte, del Bar Sport di Ponte Lambro, ad esprimersi per primo sulla bruciante sconfitta della nazionale italiana, che si è vista soffiare il biglietto per Russia 2018 dalla Svezia. Battuti 1-0 venerdì, gli Azzurri ieri sera avrebbero dovuto rimediare, in uno stadio Meazza stracolmo, ma la partita si è chiusa con un deludente 0-0, tra il dispiacere dei tifosi e le lacrime dei giocatori, che ha sancito l’eliminazione dell’Italia. Una debacle sportiva che resterà di certo nella storia del calcio italiano.

Ora Carlo Tavecchio, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, è nell’occhio del ciclone, e con lui il Ct Gian Piero Ventura. L’invito a dare le dimissioni giunge da più parti, ma Tavecchio, almeno stando alle ultime indiscrezioni, non sembra intenzionato ad accontentare chi chiede la sua testa. E mentre si prepara a convocare gli ‘stati generali’ del calcio non abbiamo potuto fare a meno di ‘tastare’ l’umore nel suo paese natale, Ponte Lambro.

Qui infatti Carlo Tavecchio è nato, nel 1943. Diplomato in ragioneria fu sindaco del paese per quattro mandati consecutivi dal 1976 al 1996. Nel 1974 contribuì a fondare l’Asd Pontelambrese di cui fu presidente per 16 anni. La carriera dirigenziale inizia a Federcalcio dove viene eletto prima consigliere del Comitato Regionale Lombardia della Lega Nazionale Dilettanti e poi presidente. Quindi l’approdo ai vertici della Figc.

Maurizio Conte (foto tratta dalla pagina facebook del Bar Sport)

Ponte Lambro sembra essere lontana dalla tempesta che incombe su Tavecchio. Chi ha voglia di parlare della faccenda si tiene ben alla larga dalle polemiche ed anzi, esprime solidarietà. E’ il caso di Maurizio come detto: “Quando è in paese Carlo passa sempre dal bar per un caffè e un saluto, oggi ovviamente non c’è, posso solo immaginare quanto sia impegnato – ha raccontato – con i soliti amici non abbiamo avuto modo di parlare tanto della questione, perchè ci dispiace. Aspettiamo che la situazione si definisca, sperando evolva nella maniera migliore per lui”.

Ettore Pelucchi

Non ha invece voluto commentare nulla, almeno su due piedi, il sindaco di Ponte Lambro, Ettore Pelucchi, che ha poi affidato il suo pensiero ai social, pubblicando sul suo profilo Facebook un post, condiviso, accompagnato da un inequivocabile hashtag #iostoconlafigc.

Una solidarietà espressa anche da Francesco Cocchiararo, consigliere comunale di minoranza, tifoso e amico di Carlo Tavecchio: “Ci siamo sentiti proprio domenica, mi dispiace davvero per lui. E’ una persona in gamba, che ha fatto e farà bene il suo lavoro. Vorrei rispondere ai giovani tifosi che hanno definito lui e Ventura la vergogna della Nazionale che è difficile trovare uno senza colpe. Dopo la partita tutti hanno chiesto le teste, la verità è che tutte le società di calcio dovrebbero fare autocritica. La colpa è di tutti, anche dei tifosi che snobbano la squadra salvo poi avventarsi quando le cose vanno male. Ho seguito la partita, per me l’Italia è andata malissimo in Svezia, ma ieri sera è stata brillante. Certo alcune scelte tecniche sono rivedibili, ma questi sono i giocatori che abbiamo, sono in gamba, certo, ma purtroppo non dei fuori classe. Sicuramente bisognerà fare un ragionamento sui giovanissimi: vanno formati e fatti giocare”.

Francesco Cocchiararo

Il presidente dell’Asd Pontelambrese Federico Laiso è categorico: “Il calcio è anche questo purtroppo. Abbiamo fatto 180 minuti giocando solo da una parte e la Svezia, senza fare tiri in porta, ha segnato nel match di andata riuscendo a qualificarsi grazie al pareggio di ieri. Quando le cose girano in questo modo non si può fare niente. All’andata abbiamo preso un palo che grida ancora vendetta, ieri una traversa, non ci è stato dato un rigore netto che probabilmente avrebbe cambiato le sorti della gara, insomma è andato tutto storto”.

Se dovessimo sintetizzare il suo pensiero potremmo dire che è tutta colpa della sfiga? “Esattamente. E’ una sintesi perfetta”. E le critiche mosse a Tavecchio? “Chi lo ha criticato? Chi l’ha fatto è per questioni personali o perché di calcio non capisce nulla. Sono tutti solidali con lui. Poi, partiamo col dire che in campo non ci va il presidente e non si è mai visto un presidente dimettersi dopo una sconfitta. E’ stato fatto un passo falso, ma questo succede nel calcio così come in altri ambiti, l’importante è andare avanti e Tavecchio lo deve fare seguendo la strada finora tracciata”.

Fabio ‘Gatto’ Corti

Un’analisi la fa anche il mister della Pontelambrese Fabio “Gatto” Corti con glorioso passato fra i pali del Lecco in serie C e in Interregionale: “Premesso che sono cose troppo grandi per me, perché quello è il vero calcio e a quei livelli le cose sono molto complesse, a mio avviso Tavecchio ha lavorato abbastanza bene. Inutile dire che in campo ci vanno altri, non il presidente e comunque ci manca qualità. Un aspetto questo che paghiamo, l’Italia non può uscire dai mondiali contro la Svezia. Credo poi che abbiano inciso altri fattori come il nervosismo e una mancanza di fiducia nei propri mezzi. Infine, ma non da ultimo, una riflessione andrebbe fatta sul calcio giovanile, troppo trascurato. Ai giovani bisogna dare più fiducia e forse, in questo calcio globale, per costruire una Nazionale competitiva si dovrebbero mettere dei paletti agli stranieri, basta vedere quali formazioni scendono in campo in serie A. Credo quindi che vada rivisto il sistema. Poi, quando si incappa in sconfitte storiche come quella di ieri sera, ci vanno di mezzo tutti, dal magazziniere al presidente”.