Erba, Lambrugo

I giovani erbesi celebrano Puecher: “Impegnatevi a imitarlo”

Admin Altreforme 21 Dicembre 2014

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ERBA / LAMBRUGO – Una classe della scuola media statale cittadina, nella mattinata di sabato 20 dicembre, ha partecipato alla cerimonia di commemorazione del sacrificio di Giancarlo Puecher.

Il programma prevedeva la prima parte della mattinata a Lambrugo, dove, dopo la messa, è partito il corteo civico per la deposizione delle corone alla tomba di Giancarlo presso il cimitero e al monumento intitolato a lui e al padre Giorgio in piazza del Municipio. Sono seguite le brevi commemorazioni del sindaco di Lambrugo, Giuseppe Costanzo, e dell’assessore di Erba, Angelo Cairoli.

Poi la celebrazione si è spostata in città. Alle 11 appuntamento nella sala consiliare del Comune di Erba dove, oltre alle autorità civili e militari, erano presenti anche i ragazzi e l’Anpi.

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“Avete ben presente la figura di Giancarlo Puecher – ha affermato Cairoli rivolgendosi ai ragazzi – Avete infatti la possibilità di frequentare una scuola a lui intitolata. Giancarlo ha combattuto fino alla morte, difendendo uno dei valori fondanti: la libertà”.

“Ricordiamo il sacrificio di un concittadino onorario – ha sottolineato Costanzo – Un giovane ventenne con un forte senso civico e un profondo amor di Patria che lo hanno condotto coraggiosamente al martirio. Una morte, quella di Giancarlo, vissuta come dono, con onore e dignità senza eguali, tanto che ancora oggi, a 71 anni di distanza, è capace ancora di suscitare stupore e ammirazione e di farci interrogare sul senso autentico dell’esistenza”.

“Quello che mi viene sempre in mente quando penso alla fucilazione di Puecher è che aveva 20 anni – ha spiegato il preside Carlo Calvi – Ha avuto poco tempo per decidere cosa fare della sua vita e ha deciso la cosa giusta, anche se questa lo ha portato alla morte. Questo dimostra che, in certe situazioni difficili e drammatiche, anche a 20 anni, si è già maturi per decidere. Giancarlo non era un santo: scorrazzava in giardino con una macchina fatta da lui, andava a sciare e a ballare ed era un bel ragazzo. Ma ha avuto dalla famiglia, dalla scuola e dai conoscenti gli insegnamenti giusti. In particolare, ha imparato a ragionare con la sua testa e ha sviluppato la capacità di interrogarsi. Amava divertirsi e studiare, non solo sui libri, ma guardandosi attorno. Vi do un consiglio: ogni mattina, entrando a scuola, date un’occhiata all’immagine di Puecher presente nell’atrio e impegnatevi a volerlo imitare“.

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Un consiglio sostenuto anche dall’assessore Franco Brusadelli che ricorda che Puecher è anche “la prima medaglia d’oro alla Resistenza e primo cittadino onorario di Erba. Puecher ha sostenuto ideali di libertà e democrazia. Voi sarete il futuro della nostra città: guardate e imparate da lui”.

Tra il pubblico anche Michele Spagnuolo e Pietro Di Lascio.

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Il corteo, abbandonato il comune, ha raggiunto dapprima il monumento alla Resistenza presso la scuola “Puecher”, poi largo Puecher e infine il monumento intitolato a Giancarlo presso il cimitero maggiore di Erba.