Fermi: via libera alla legge sul consumo del suolo

Admin Altreforme 20 Novembre 2014

Attualità

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Alessandro Fermi consigliere regionaleMILANO – “Stop alla speculazione edilizia. Con la legge che abbiamo approvato ieri la Lombardia lancia un segnale molto chiaro: l’ambiente è un bene prezioso che riguarda tutti, va salvaguardato col massimo impegno”.

Così il presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio regionale della Lombardia, l’albavillese Alessandro Fermi, sul progetto di legge, approvato nella tarda serata di ieri dopo una maratona di 20 ore in Consiglio regionale, che metterà un freno all’urbanizzazione sfrenata sul territorio lombardo.

“Dopo un iniziale ostruzionismo delle opposizioni, che hanno presentato migliaia di emendamenti, c’è stata una presa di coscienza del reale valore di fondo del nostro provvedimento – sottolinea l’esponente di Forza Italia – È stato così possibile giungere a un accordo che modifica marginalmente il testo originale e permetterà alla nostra Regione, prima in Italia, di fare da apripista in un’area molto delicata, in cui diventa difficile trovare il punto di equilibrio tra rispetto dell’ambiente e sviluppo edilizio”.

Da oggi in poi non sarà più possibile consumare nuovo suolo agricolo, anche per quanto riguarda le grandi infrastrutture. Dovranno infatti essere soddisfatti vincoli particolarmente stringenti (come maggiori contributi di costruzione e misure di compensazione ambientale) e forti penalità economiche. Questo permetterà di dar vita soltanto a progetti di assoluta qualità. Per quanto riguarda i piani di sviluppo edilizio già previsti dai Programmi di governo del territorio dei Comuni, è stato posto un limite rigoroso di due anni e mezzo per la loro attuazione: oltrepassato questo periodo decadranno”.

“Questa legge – prosegue il consigliere azzurro – favorirà inoltre il recupero e la riqualificazione delle aree in cui il suolo è già stato consumato ma che al momento non vengono valorizzate adeguatamente. La nostra imprenditoria edile non deve dunque preoccuparsi perché avrà l’opportunità di impegnarsi sulla riqualificazione del territorio e su progetti validi e sostenibili. Nessun metro quadrato di verde dovrà più essere sprecato. A chi si illude che sarà ancora possibile riempire il territorio di dissennate colate di cemento, consigliamo di volgere lo sguardo a Regioni dove le leggi sono più permissive. Per loro qui non c’è più posto”.

“Nella stessa seduta d’aula di ieri – conclude Fermi – abbiamo voluto dare anche un altro segnale dell’impegno per uno sviluppo sostenibile, approvando l’istituzione della “Banca della terra lombarda”, un censimento dei terreni incolti, sia pubblici che privati, che attraverso concessioni o autorizzazioni verranno poi assegnati, soprattutto a giovani e a donne. L’obiettivo è il recupero di terre demaniali inutilizzate da tempo, ma anche quelle di proprietà sulle quali non si fa più attività agricola. Cittadini e associazioni avranno a disposizione appezzamenti da coltivare, contribuendo così a limitare, soprattutto in alcune zone, i rischi idrogeologici legati all’abbandono e alla cattiva manutenzione del suolo”.

La Banca della Terra Lombarda è un inventario dell’offerta di terreni e aziende agricole di proprietà pubblica e privata, che potranno essere assegnati per la coltivazione a coloro che ne faranno richiesta, previa approvazione da parte della Regione del relativo Piano di sviluppo.

“In tema di terreni abbandonati e incolti – spiega Fermi – vi sono almeno due macro tipologie di situazioni diverse tra loro, che il progetto di Legge si propone di affrontare: quelle esistenti nei territori montani particolarmente colpiti dal fenomeno della desertificazione e quelle createsi nelle aree urbane e suburbane delle città, dove sussistono invece problemi quali l’inquinamento e l’abusivismo. La presente proposta di legge rappresenta, in primis, una prima importante risposta a una delle principali problematiche che i giovani imprenditori agricoli lombardi si trovano ad affrontare, ovvero la scarsa disponibilità delle superfici agricole, condizione necessaria all’insediamento dei giovani agricoltori e all’implementazione della loro attività”.

“L’impostazione del progetto di Legge nell’attuale difficile contesto economico-sociale, rappresenta un significativo elemento di crescita che consentirà di creare un modello di agricoltura innovativo e multifunzionale, di costituire un importante input di crescita per i settori del turismo e dell’economia rurale e, di conseguenza, di favorire l’occupazione nel settore primario e in quello dei servizi”.

In conclusione il consigliere Fermi sottolinea: “Appare, quindi, vincente la scelta di creare uno strumento accessibile ai cittadini, incentivando la telematizzazione della Banca della Terra, quale base informatica periodicamente aggiornata e gestita attraverso il SIARL, avendo, altresì, riguardo ad aspetti di particolare rilevanza quali, ad esempio: l’adeguata pubblicità indirizzata ai proprietari dei terreni, al fine di avere la più ampia adesione possibile all’iscrizione dei terreni alla Banca della Terra e il maggior agio possibile nelle espletamento delle procedure burocratiche. Si tratta, quindi, di un progetto innovativo e ambizioso che vede il coinvolgimento oltre che degli enti territoriali, quali Regioni e Comuni, anche del mondo dell’associazionismo e del fondamentale apporto che esso potrà fornire”.

LA LEGGE IN PILLOLE

L’istituzione, la promozione e la gestione della Banca della Terra Lombarda contribuirà a:

  • contrastare l’abbandono dei terreni e recuperare le aree abbandonate;
  • mantenere e sviluppare la produttività agricola;
  • salvaguardare i suoli agricoli e forestali e incrementarne la sicurezza;
  • contenere il degrado ambientale e salvaguardare gli equilibri idrogeologici;
  • limitare gli incendi boschivi;
  • favorire l’assetto ottimale del territorio, attraverso lo svolgimento delle attività agro-forestali;
  • favorire la creazione di nuove occasioni imprenditoriali e occupazionali, con particolare riguardo ai giovani e alle donne.