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Eupilio: sopralluogo del Parco Segrino per rimettere in piedi il “piantone”

Admin Altreforme 26 Settembre 2015

Attualità, Eupilio

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EUPILIO – Servono fondi e il coinvolgimento della cittadinanza dei Comuni limitrofi per rimettere in piedi il “piantone” del Cornizzolo.

Sradicato mercoledì scorso dalla forza del vento, che soffiava sui versanti del monte con raffiche oltre i 100 chilometri orari, il simbolo del Cornizzolo non andrà perduto. In molti in questi giorni si sono recati quasi “in processione” per “salutare”  il monumentale faggio che da secoli sovrasta il territorio, ben visibile a tutti. Già giovedì il presidente del Parco Lago Segrino Roberto Vignarca e il consulente del Parco Dante Spinelli sono saliti per un sopralluogo per valutare le condizioni della pianta, che ricade proprio all’interno del territorio del Parco.

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Il presidente del Parco Segrino, Roberto Vignarca

“Sono state riscontrate diverse criticità – spiega Vignarca – L’albero è stato sradicato nella quasi totalità delle radici dall’azione del vento sulla sua chioma. L’albero si è quindi schiantato al suolo, scoprendo tutta la parte delle radici, la cui scarsa tenuta è da ricondurre a due fattori: da un lato al terreno, che presenta placche rocciose, e dall’altro alle eccezionali raffiche di vento che hanno interessato la zona. Attualmente la pianta non pregiudica condizioni di rischio perle strade, gli edifici e le persone tali da dover provvedere alla sua rimozione. La pianta si trova ancora in condizioni vitali, seppur non ottimali”.

Al momento sono quindi state prese delle misure cautelative, soprattutto per cercare di evitare che a pianta possa soffrire troppo. Considerata “la monumentalità della pianta, le sue caratteristiche storiche, culturali e paesaggistiche, in quanto valori pubblici inestimabili”, messe in evidenza dal presidente del Parco Segrino, si farà di tutto perché il “piantone” torni al suo posto, attraverso “il ripristino della sua posizione naturale e il consolidamento mediante tiranti e supporti statici“, oltre che ovviamente “le cure colturali adeguate a permettere alla pianta il recupero anche parziale dell’apparato radicale perso”.

“Con successivi atti e provvedimenti verranno delineate le azioni da mettere in campo per il recupero della funzionalità
dell’albero plurisecolare con adeguata ricerca economica e coinvolgimento di enti e della cittadinanza dei comuni dell’intorno tale da permettere l’esecuzione delle opere e lavori di recupero e valorizzazione dell’area”, conclude Vignarca.