Annone di Brianza, Suello

Compostaggio e cattivi odori: l’ex sindaco scrive a Silea

Lorenzo Colombo 7 Ottobre 2015

Annone di Brianza, Attualità, Suello

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ANNONE DI BRIANZA – Negli ultimi mesi, soprattutto  con la calura estiva, un odore sgradevole aleggiava ad Annone ed era percepibile anche a Suello e in alcuni paesi limitrofi. Il dubbio che a causare quelle esalazioni fosse il compostaggio, situato a ridosso della SS36 proprio ad Annone, non è cosa nuova. Ad oggi però nessuna ufficiale presa di posizione, o di colpa che dir si voglia, è stata fatta.

Stanco di respirare la fastidiosa puzza e deciso a vederci chiaro è l’ex primo cittadino annonese Carlo Colombo, che ha deciso di a rivolgersi a Silea per fare chiarezza sulla questione.

“Mi rivolgo a Voi, conscio ovviamente delle differenti competenze e responsabilità in capo a ciascuno degli indirizzatari, per sollecitare ogni sforzo finalizzato a risolvere gli enormi disagi creati alla popolazione annonese dall’impianto di compostaggio situato in Comune di Annone di Brianza – esordisce Colombo – Come molti di Voi sapranno, da 15 anni a questa parte sono stato costretto mio malgrado e non certo per mia volontà a dovermi interfacciare con la questione della localizzazione dell’impianto di compostaggio, nel territorio del mio Comune. Non sono mai stato favorevole a quella scelta della Provincia e dell’Amministrazione comunale in carica all’epoca; ne è riprova il fatto che prima da Consigliere di minoranza, poi da Sindaco, non ho mai fatto nulla per nascondere la mia contrarietà in proposito. Ho lottato con tutte le forze per contrastare quella scelta non condivisa ed a mio avviso insensata; in seguito, nel momento in cui non è stato più possibile arrestare l’iter realizzativo dell’impianto, ho ritenuto necessario, insieme ai miei Assessori dell’epoca, sedermi intorno ad un tavolo e trattare le condizioni migliori, con l’intento di assicurare quanto meno un corretto funzionamento della struttura sul territorio annonese e nei confronti dei paesi limitrofi”.

Gli accordi sono stati perfezionati nella convenzione stipulata tra il Comune di Annone di Brianza, la Provincia di Lecco, Silea Spa e Compostaggio Lecchese Srl, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale (quindi anche da chi attualmente siede tra i banchi della maggioranza) nel mese di Marzo 2008.

“Gli spiacevoli episodi verificatisi quest’anno mi indignano particolarmente – scrive l’ex sindaco annonese – Già nell’estate 2013 le emissioni odorose provenienti dall’impianto erano state fastidiose, ma Silea ci aveva assicurato che si era trattato di un inconveniente tecnico risolto e che non ci sarebbero stati ulteriori problemi. Quest’anno obiettivamente è stato raggiunto e superato un limite non ulteriormente tollerabile dalla cittadinanza. Sono pertanto ad esporre a ciascun soggetto interessato e per quanto di propria competenza, le seguenti considerazioni”.

Colombo parte con Silea Spa: “prendo atto delle dichiarazioni dell’Amministratore Unico Colombo, in cui si specifica che l’azienda investe ogni anno circa € 120.000,00 per la manutenzione dell’impianto. Visti i problemi sorti quest’estate, sembra ovvio che quella cifra non è sufficiente e va ampiamente incrementata. Credo che per un’azienda che negli ultimi anni ha chiuso i propri bilanci con un utile ante-imposte di oltre € 1.000.000,00, non sia così difficile ipotizzare di rinunciare ad una parte del suddetto utile (che tra l’altro per quasi il 50% di detta cifra finisce in tasse versate al Governo centrale), per investirlo in manutenzioni e migliorie concrete sull’impianto di compostaggio – suggerisce Carlo Colombo – E forse altri investimenti potrebbero attendere, prima di tutto viene la salute dei cittadini che loro malgrado si trovano a convivere con un impianto di rifiuti a valenza provinciale situato nel proprio territorio”.

Ma l’ex primo cittadino si rivolge anche ai Comuni soci di Silea poichè “con le proprie scelte possono orientare le decisioni dell’Amministratore Unico dell’azienda”. Un vero e proprio appello a tutti i Sindaci ed in primis al Sindaco di Lecco, in qualità di Comune con la maggior quota in Silea e dall’alto della sua conoscenza del problema come Assessore prima e Presidente provinciale poi. “Estendo l’appello in particolare anche ai Sindaci facenti parte del Comitato ristretto di Silea, nonché ai Primi Cittadini che ricoprono anche il ruolo di Amministratore Provinciale – spiega – Confido che i Sindaci comprendano come il sacrificio di cui si fa carico un territorio comunale e la propria popolazione, a beneficio di un bacino d’utenza di circa 340.000 abitanti, non debba essere messo in secondo pieno rispetto a scelte più individualistiche quali la distribuzione di un pur congruo dividendo su base annua. Mi auguro pertanto che prevalga una logica solidaristica, rispetto alla scelta di non farsi carico del problema”.

Colombo si rivolge anche alla Provincia di Lecco, sia al Presidente Polano, sia ai Responsabili di settore ed ai Funzionari competenti in materia: “posto che le autorizzazioni all’esercizio dell’attività dell’impianto di compostaggio sono state rilasciate in un dato periodo, sulla base delle valutazioni effettuate a suo tempo in sede di Conferenza di servizi tra tutti gli Enti coinvolti, si chiede di verificare se sussistono tuttora i requisiti per garantire il regolare svolgimento dell’attività senza danni o molestie a carico della popolazione residente. Personalmente ritengo che in situazioni di grave disagio per la salute pubblica, la Provincia di Lecco, nel suo ruolo di Ente autorizzatore dell’impianto e con l’ausilio degli Enti competenti, in grado di rilevare i potenziali rischi connessi con l’attività, possa arrivare a sospendere, ridimensionare o addirittura revocare la concessione, mettendo in primo piano la tutela della popolazione ospitante un impianto a valenza provinciale”.

Ad Asl ed Arpa invece l’invito è quello di perseguire un costante e puntuale monitoraggio dell’attività, tenendo conto in modo accurato delle segnalazioni ricevute dalla popolazione locale, finalizzato a supportare gli Enti dotati di potere autorizzatorio affinché l’impianto svolga il proprio processo produttivo nel rispetto delle procedure tecniche e giuridiche vigenti e senza pregiudizio alcuno per il territorio ospitante e limitrofo.

Infine Colombo tira in causa la Regione, che nel mese di Giugno ha rilasciato a Silea l’Autorizzazione Ambientale Integrata, anche sulla base di pareri e valutazioni rilasciate in tale sede dagli Enti partecipanti alla Conferenza di Servizi.

“Si chiede a Regione Lombardia di verificare se alla luce dello sversamento di materiale organico nel fiume Pescone da parte di Silea, avvenuto lo scorso mese di Maggio ed alla luce delle intollerabili emissioni odorose di quest’estate, sussistano tuttora i requisiti per confermare l’A.I.A. rilasciata o necessiti piuttosto una revisione complessiva del suddetto provvedimento”.

“Non ho voluto chiamare in causa nel testo il Comune di Annone di Brianza, pur riconoscendo anche in capo allo stesso specifiche competenze nella vicenda, in quanto nel mio ruolo di Consigliere comunale di minoranza voglio evitare ogni strumentalizzazione politica, ritenendo invece più opportuno esporre le considerazioni di carattere tecnico-politico indirizzate al suddetto Ente nelle sedi più consone, in primis il Consiglio comunale”, conclude Colombo che ora resta in attesa di risposte dalle più parti citate.