Como Acqua, la presidente Livio ai Comuni: “Fusione scelta ragionevole”

Caterina Franci 20 Ottobre 2017

Attualità

COMO – “Facciamo un appello alla ragionevolezza di tutti perchè i tempi purtroppo non permettono di procastinare la decisione da assumere”. Si conclude così la lettera che il presidente della Provincia di Como Maria Rita Livio ha inviato quest’oggi, venerdì, a tutte le amministrazioni comunali, all’Ato, al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale di Como Aqua Srl.

Tema della missiva il processo di fusione per incorporazione o per scissione parziale di 12 Società Operative Territoriali nella nuova società unica Como Acqua Srl che gestirà così il servizio idrico della Provincia. 

A pochi giorni dall’Assemblea straordinaria di Como Acqua Srl, in programma il 25 ottobre, la numero uno di Villa Saporiti si è rivolta ai sindaci, in particolare modo a quelli dei Comuni che hanno espresso parere contrario al progetto di fusione – tra cui Erba – illustrando sinteticamente le conseguenze di una mancata approvazione del progetto fusione (la liquidazione di Como Acqua Srl e l’indizione di una gara per l’affidamento del servizio idrico ad un operatore economico terzo).

“Il tempo stringe” è il messaggio lanciato dal presidente Livio, che ha ricordato l’imminente scadenza dei tempi per effettuare l’operazione di fusione, fissata per il 30 settembre 2018. A fronte dei motivi di perplessità espressi da parte dei sindaci contrari alla fusione il presidente della Provincia ha sottolineato: “Sono questioni che saranno sicuramente affrontate e risolte dai Sindaci medesimi, tanto nella fase di regolazione del servizio in ATO, quanto nella fase di gestione del servizio, posto che si tratta dei medesimi soggetti che oggi governano le società operative”.

Riportiamo di seguito la missiva integrale inviata dal presidente Livio:

Egregi colleghi,

Com’è noto in data 25 ottobre si terrà l’Assemblea straordinaria di Como
Acqua S.R.L per deliberare la fusione per incorporazione o per scissione parziale di dodici Società operative territoriali (SOT).

Si tratta di un risultato importantissimo, frutto di un lavoro imponente durato
diversi anni e che consentirà a tutto il territorio la salvaguardia di un bene prezioso e primario qual è quello relativo all’acqua.

La scelta infatti di avvalersi di una Società in house a totale capitale pubblico, quale
migliore strumento per garantire la governance pubblica in un settore così strategico per lo sviluppo del territorio, è stata fortemente voluta e perseguita da tutte le Amministrazioni coinvolte in questo processo; Amministrazioni che in questi anni non hanno lesinato impegno e risorse anche economiche per raggiungere un risultato, peraltro imposto dalla normativa vigente.

Sapete, infatti, che il legislatore ha previsto che il servizio idrico integrato sia
svolto in modo industriale, organizzato per ambiti ottimali che corrispondono ai territori provinciali e con l’obiettivo di garantire a tutte le comunità locali gli stessi standard di servizio e le stesse opportunità. La scelta di operare attraverso una unica società pubblica rispetto a quella di operare attraverso un unico operatore privato da individuarsi attraverso una gara, ha qualificato l’azione politica e tecnica svolta in questi anni dalla Provincia di Como, dai Comuni tutti e dall’ATO con il preciso intento di mantenere nell’alveo delle decisioni pubbliche tutti gli aspetti di questo importantissimo servizio.

I tempi per effettuare questa operazione sono ormai in prossimi alla scadenza: il
30 settembre del 2018 coincide con il termine di tre anni disposto dall’ATO per consentire a Como Acqua S.r.l. di essere pienamente operativa avendo incorporato le SOT locali e assunto le residue gestioni in economia ancora diffusamente presenti sul territorio provinciale.

L’operazione faticosa che si sta portando avanti, non senza ostacoli, vede ad oggi
ancora alcune Amministrazioni comunali contrarie. Occorre che tutti sappiamo che se l’assemblea di Como Acqua non avesse esito positivo corriamo il rischio di vanificare tutto il percorso finora compiuto. Non ci saranno più i tempi tecnici per giungere, al 1 ottobre 2018, ad avere un unico gestore provinciale del servizio idrico integrato; o meglio, non ci saranno più gli spazi temporali per replicare l’operazione di fusione per incorporazione o per scissione parziale delle SOT in Como Acqua entro il 30 settembre 2018, e per questo occorrerà da subito revocare l’affidamento del servizio in Como Acqua e iniziare prontamente le operazioni di gara per selezionare un unico operatore privato, in grado di
assumere con decorrenza 1 ottobre 2018 la gestione unica del servizio su base provinciale.
Il percorso conseguente alla mancata approvazione del progetto di fusione
comporterà:
1. la revoca, da parte della Provincia, dell’affidamento del servizio a Como Acqua non
avendo la società conseguito la condizione di piena operatività aziendale ed industriale;
2. la messa in liquidazione di Como Acqua per l’impossibilità sopravvenuta di realizzare
l’oggetto sociale ed in applicazione del decreto legislativo 175/2016;
3. l’indizione da parte della Provincia di una gara pubblica per individuare un operatore
economico terzo che si sostituirà alle SOT nell’erogazione del servizio.
Non si può non evidenziare, inoltre, che la mancata approvazione del progetto di
fusione vanificherà le ingenti risorse economiche fino ad oggi impegnate con violazione dei principi di sana gestione amministrativa e contabile che tutti noi siamo chiamati a rispettare.

L’obbligo di porre in liquidazione Como Acqua S.r.l. e le sottostanti SOT avrà, peraltro, ricadute sicuramente negative sul versante della governance pubblica del settore e sull’occupazione del personale oggi dipendente dalle varie società territoriali, disperdendo quindi un patrimonio di risorse e di conoscenze che in questi anni il territorio ha faticosamente acquisito.

Tutto ciò non per sottacere o minimizzare i rilevi posti all’attenzione di diverse
Amministrazioni comunali da parte di alcuni dei revisori dei conti comunali; si vuole invece chiarire che, a fronte di un risultato così importante per i nostri cittadini, tutte le questioni di carattere tecnico e di successivi riequilibri di rappresentanza e di patrimonio all’interno della Società, come pure l’approfondimento del piano industriale (peraltro esistono i piani industriali delle singole SOT e il Piano d’Ambito che dettano la traccia del futuro sviluppo dell’attività di Como Acqua), sono questioni che saranno sicuramente affrontate e risolte dai Sindaci medesimi, tanto nella fase di regolazione del servizio in ATO, quanto nella fase di gestione del servizio, posto che si tratta dei medesimi soggetti che oggi governano le società operative.

E occorre anche rimarcare che tutto il percorso descritto è stato supportato dalla
consulenza di primarie società di revisione aziendale, oltre che da perizie giurate, che hanno validato e messo in chiaro ogni passaggio dell’operazione e illustrato ampiamente le metodologie seguite.

Le valutazioni sopra esposte sono state oggetto di approfondimento in sede di
Commissione per il controllo analogo che le ha condivise autorizzando la Presidente alla loro formalizzazione. Facciamo, per questo, un appello alla ragionevolezza di tutti perché i tempi purtroppo non consentono più di procrastinare le decisioni da assumere.

Cordialmente,
Il Presidente Maria Rita Livio