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Alpini comaschi nelle scuole per un progetto pilota

Admin Altreforme 5 Novembre 2013

Albavilla, Albese con Cassano, Asso, Attualità, Canzo, Caslino d'Erba, Castelmarte, Erba, Orsenigo, Ponte Lambro

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AlpiniERBESE – Alpini comaschi ancora una volta impegnati con le scuole: coinvolti nel progetto i gruppi di Erba, Albavilla, Albese, Ponte Lambro, Castelmarte, Caslino, Orsenigo, Canzo e Asso.

Da qualche tempo gli Alpini della sezione provinciale di Como lavorano al fianco delle scuole svolgendo attività pilota a livello nazionale, per parlare di storia e di vita con i ragazzi. L’ultimo incontro si è svolto a Como il 31 ottobre. Il motivo naturalmente è la storia, legata a fatti di personaggi comaschi che hanno lasciato il segno. Il 31 ottobre gli Alpini sono stati alla scuola “Venini” di via Fiume. Motivo dell’incontro una testimonianza dei personaggi cui è dedicata la scuola. Corrado e Giulio Venini, padre e figlio, entrambi Caduti in guerra e Medaglia d’Oro al valor militare. Corrado, il papà, nella Prima Guerra Mondiale, Giulio, il figlio, nella Seconda. Corrado Venini, classe 1880, era capitano degli Alpini e fu uno fra i primi Alpini ad utilizzare gli sci. Partecipò alla guerra italo-turca del 1912 col Btg. Vestone. Nel 1915 divenne papà di Giulio. L’anno successivo, 1916, operò sull’altipiano dei Sette Comuni in contrasto alla Strafexpedition. Morì in battaglia, al comando della sua compagnia. Prima di cadere riuscì ad inviare una lettera al figlio scrivendo: “se io cado per la Patria, dovrai trovare nella mia morte una ragione in più per amare la nostra Italia”. Giulio crebbe nell’esempio del padre facendo la carriera militare e diventò ufficiale dei Granatieri. Nel 1940 partecipò alle campagne di Albania e Grecia. Il 1° gennaio del 1941, da comandante della nona compagnia del 3° Reggimento Granatieri, venne ferito in combattimento, restò al suo posto fino alla morte. In precedenza, dal fronte, in una lettera alla madre, scrisse: “se la Patria mi chiamerà al sacrificio più grande, quello della vita, lo faccio con la dedizione più completa e la coscienza con cui lo fece papà, sono certo che tu saprai trovare la ragione, l’orgoglio, la forza di sopportare il sacrificio che la Patria ti ha chiesto. Il sacrificio di mio padre mi è di esempio e sprone”. Sacrificio riconosciuto con la Medaglia d’Oro.

Quella di Corrado Venini è una delle 7 puntate sul vessillo della sezione di Como. Necessario conoscere, oltre ai personaggi, l’antefatto, prima di entrare nell’argomento dell’incontro con gli scolari. Due lapidi a loro intitolate con la motivazione della medaglia erano poste sul fabbricato già sede del distretto militare (caserma Venini), oggi comando dei Carabinieri in via Salvo D’Acquisto, dietro alla caserma De Cristoforis. Per i lavori di ristrutturazione, fra le altre cose, sono state rimosse le lapidi, salvate dalla discarica dai militari della vicina caserma, che le hanno riposte sotto un portico. Gli Alpini le hanno viste lo scorso anno nel momento della mostra sui 140 anni delle Truppe Alpine e immediatamente “adottate” pensando di riportarle all’antico splendore, per donarle alla scuola intitolata ai due Eroi. Dopo il necessario iter con il Comune, il comando militare, la direzione scolastica e gli Alpini hanno proceduto al restauro e alla posa in opera. Giovedì 31 ottobre, alle 10, hanno proceduto alla consegna e all’affidamento ufficiale ai ragazzi della scuola, con il ricordo dei due valorosi comaschi.

Alla cerimonia hanno partecipato il Prefetto e il sindaco di Como, il generale Pennino comandante della legione Lombardia, il comandante della De Cristoforis col. Marco Tesolin, rappresentanze scolastiche e associazioni d’Arma.

Nell’occasione è stato presentato ai ragazzi un concorso loro riservato, che li vedrà riconosciuti, entro la fine dell’anno scolastico, con il premio Mario Ostinelli, in ricordo del presidente degli Alpini comaschi nel periodo dal 1980 al 1998, reduce dai campi di prigionia in Germania nella Seconda Guerra Mondiale, anche lui sacrificatosi per il bene del Paese.

Ancora una volta gli Alpini converseranno con gli studenti parlando di storia, uscendo dagli schemi dei programmi, per approfondire fatti e vicende fuori dai testi, attraverso il riporto di vicende umane.